lunedì 5 dicembre 2011

La Regione Emilia Romagna smentita sul tema degli inceneritori


La Regione Emilia Romagna viene smentita sul tema degli inceneritori e i loro presunta innocuità per la salute (guardare il filmato dal minuto 3:30).

Sacchetti per la spesa: problemi e truffe

L'utilizzo di sacchetti per la spesa inutili è enorme: la vita media di un sacchetto, dal negozio a casa, è di pochi minuti. Se in una famiglia si va in negozio o supermercato due volte alla settimana senza portarsi la propria borsa, si parla di 100-200 sacchetti l'anno che vanno dal negozio alla spazzatura entro venti minuti.

Inoltre, con la nuova normativa, si stanno verificando delle vere e proprie truffe, con sacchetti in plastica normale o leggermente modificata venduti come bioplastica.

Prendere l'abitudine di andare sempre in negozio con una borsa-shopper piegata in tasca o nella borsa personale fa risparmiare centinaia di sacchetti di plastica l'anno.

martedì 22 novembre 2011

L’impianto a biomasse di Bicchio è un inceneritore travestito?


L’impianto a biomasse di Bicchio
può avere dei benefici per SEA, ma non
deve andare a discapito dell’ambiente.

L’Italia dei Valori
nell’esprimere la propria contrarieta’ all’impianto a biomasse di Bicchio
evidenzia non poche perplessità in merito alla proposta presentata da SEA .
La Provincia di Lucca, con la delibera sui rifiuti zero approvata di recente, ha posto come obiettivo la chiusura definitiva dei due inceneritori,quello di Falascaia in Versilia e quello di Belvedere in Garfagnana, valutando anche i danni alla salute
provocati dai fumi che scaricano nell’atmosfera .
Al di la dei dubbi sull’approvvigionamento costante delle biomasse per le 15.000
tonnellate annue necessarie al suo funzionamento, siamo preoccupati ritenendo che il modo peggiore per utilizzarle sia incenerendole.
A tutti gli effetti comunque riteniamo che l'impianto sia un inceneritore per la pericolosità del rilascio dei fumi, (è recente la chiusura dell’inceneritore di Falascaia a Pietrasanta per inquinamento da diossina).
In questa situazione si dovrebbe avere la certezza che la situazione esistente dell'aria sia migliore prima delle autorizzazioni, dell’insediamento dell’impianto stesso ,per non mettere in pericolo la salute degli abitanti della zona . La mancanza di un coinvolgimento della popolazione fin dall’inizio da parte di SEA e del comune di Viareggio, non agevola la discussione sull’opportunità e la convenienza per la collettività di questo insediamento .
A questo punto dell’iter autorizzativo vigileremo dunque affinchè la Provincia, nel
rilasciare le autorizzazioni agli scarichi dei fumi necessarie
per quelle dimensioni, ( circa 3 MW termici), valuti con scrupolo la possibilità di un aggravio degli inquinanti nell’intorno dell’impianto stesso e metta in opera tutte le azioni conseguenti per contrastarlo .
Da parte nostra crediamo che la costruzione di un impianto di questa dimensione non sia compatibile con un territorio in buona parte già compromesso per la qualità dell’aria e non sia nemmeno efficiente per la produzione prevalente di energia elettrica ,insomma crediamo che non risolva i problemi della zona ma li aggravi.

Italia Dei Valori

mercoledì 16 novembre 2011

Rifiuti zero a Lucca, convegno 19 novembre a Pietrasanta


Co.As.Ver. Coordinamento  delle associazioni e dei comitati versiliesi e il Coordinamento Rifiuti Zero Toscana Costa, in collaborazione col Comune di Pietrasanta, sabato 19 novembre 2011, invitano a partecipare  a questo convegno dedicato agli amministratori, ai tecnici e ai cittadini:

LA NUOVA STRATEGIA PER LA PROVINCIA DI LUCCA
RIFIUTI ZERO – ISTRUZIONI PER L’USO
Convegno d’approfondimento sulla nuova gestione dei rifiuti della Versilia.
Sala riunioni della Croce Verde, in Via Capriglia 5,  Pietrasanta, ore 9.30
19 novembre 2011


Enzo Favoino  (Scuola Agraria del Parco di Monza)
L’ottimizzazione della RD, ed accenni sulla TIA
La riconversione dell’impianto di Pioppogatto
L’impiantistica a freddo
Enzo Scalia  (Interseroh ISR Italia)
Il mercato delle materie seconde
Il recupero di materia dal RUR
Rossano Ercolini  (Centro Ricerca Rifiuti Zero)
Criticità e opportunità nell’attuazione dei 10 passi verso rifiuti zero in provincia di Lucca, l’importanza dell’analisi del RUR e la riprogettazione del sistema.
Approfondimento sul Centro di Ricerca
Il centro di Riuso di Capannori.



martedì 27 settembre 2011

Provincia di Lucca: perché bisogna chiudere gli inceneritori .


La Provincia di Lucca è determinata alla chiusura definitiva degli inceneritori di Falascaia in Versilia e di Belvedere in Garfagnana.

In un incontro con il presidente della Provincia di Lucca Stefano Baccelli il 7 luglio 2011, presenti tutti i partiti della coalizione che lo hanno appoggiato (PD Partito democratico,FDS Federazione della sinistra, SEL Sinistra Ecologia Libertà, IDV Italia dei Valori) e presente l'assessore all'Ambiente Maura Cavallaro, abbiamo avuto la conferma che la Provincia, in linea con il programma di coalizione, persegue con determinazione la chiusura definitiva dei due inceneritori di Falascaia a Pietrasanta e Belvedere a Castelnuovo Garfagnana.

L'inceneritore di Falascaia è stato chiuso dalla magistratura per inquinamento , quello di Belvedere è chiuso per adeguamenti funzionali al piano industriale - I Gestori hanno una trattativa aperta con la Provincia, in particolare si sta trattando con il gestore Veolia per la riconversione dei siti di Falascaia e Pioppogatto per inserirli nella filiera virtuosa nell'ottica del recupero dei materiali e della diminuzione dei quantitativi di indifferenziata secondo il piano di Enzo Favoino.

Il piano in sintesi prevede:

  1. L'ottimizzazione dei sistemi di RD e delle pratiche di riduzione del Rifiuto Urbano;
  2. La dismissione dell'inceneritore di Falascaia;
  3. La valorizzazione e riconversione funzionale dell'impianto di Pioppogatto (ora utilizzato in prevalenza per il CDR che alimentava l'inceneritore oltre che per il compostaggio)con il ricorso integrale a sistemi di pretrattamento a freddo TMB integrati da processi di recupero dei materiali.

Su nostra proposta si è convenuto inoltre di fare un programma di incontri periodici con i partiti della coalizione per seguire passo dopo passo la chiusura degli inceneritori, la loro conversione ed il Piano Interprovinciale dei rifiuti nella sua stesura definitiva, al fine di evitare fraintendimenti sulle cose da fare e sui tempi della loro attuazione. Nella previsione del piano poi, la nostra Provincia è in linea con le direttive europee che prevedono al 2012 il raggiungimento della RD al 65%, prevedendo per chi non la raggiunge una ecotassa da gravare sulle tasche dei cittadini.

E importante dunque il traino che Noi possiamo esercitare anche nei confronti delle altre provincie (Pisa Massa e Livorno)componenti dell'Ato Costa le quali prevedono (ad oggi) una RD al 65% al 2020 invece che al 2012 .Nel prosieguo della nostra azione verso i rifiuti zero E' importante inoltre e direi fondamentale, che il recupero dei materiali della raccolta differenziata (carta, plastica, vetro, metalli, legno, tessuti,) venga sostenuto con atti che obbligano ad utilizzare prodotti con materiali di recupero negli appalti delle pubbliche amministrazioni al fine di creare una linea virtuosa di convenienza economica. Va tenuto comunque sempre presente per il raggiungimento del nostro obiettivo, una costante attenzione alla riduzione dei materiali da imballaggio e dei contenitori di bevande ed alimenti, responsabilizzando le ditte in questo senso.Naturalmente la Provincia non si può sostituire ai Comuni che devono applicare una RD spinta con la raccolta porta a porta, metodo, in grado di far raggiungere questo obiettivo in tempi brevi perseguendo nel contempo la riduzione dei rifiuti, ma può organizzare,autorizzare e predisporre le strutture sul territorio perché questo percorso raggiunga l'obiettivo finale dei rifiuti zero al 2020.

Questo percorso è fattibile ed avviene in una condizione particolare ed irripetibile per le nostre zone, per gli eventi che sono accaduti in particolare in questo ultimo anno con la chiusura degli inceneritori. La ricaduta benefica sul nostro territorio è un valore aggiunto che potrà far soltanto bene alla nostra economia, oltre che alla salute dei cittadini che qui vivono e lavorano.
Antonio Vanni
Responsabile Ambiente e Territorio Idv Lucca

Pruno: bosco pulito e più occupazione

Il progetto dell'impianto a biomasse per teleriscaldamento di Pruno consente di avere un bosco più pulito, teleriscaldamento per 78 famiglie, più occupazione per la manutenzione del bosco e dell'impianto, mantenendo elevata la qualità dell'aria.

Il Comune di Stazzema sta per inaugurare un impianto a biomasse per il teleriscaldamento di due paesi, Volegno e Pruno per una potenza di poco inferiore al MW (circa 980 KW termici) .L’impianto servirà 78 utenze ,3 ristoranti e un ostello da 30 posti letto.L’impianto è stato cofinanziato al 50 % dalla Regione Toscana, il rimanente dal Comune di Stazzema. Il bando Regionale prevedeva un progetto di filiera corta per la fornitura di biomasse nel raggio di 70 km . Il raggio è stato ulteriormente ridotto limitando la raccolta delle biomasse solo nelle zone limitrofe , praticamente interessando il solo Comune di Stazzema con riserva ,in caso di bisogno ,di coinvolgere i territori dei comuni adiacenti Seravezza e Camaiore. Tutto questo viene gestito dal consorzio forestale locale i cui operatori in parte ne usufruiscono come residenti allacciati all’impianto di teleriscaldamento. I vantaggi attesi dall'impianto sono questi:
  1. Prevenzione degli incendi grazie alla pulizia del sottobosco;
  2. Trasformazione del materiale della pulizia (rami ,sterpaglie foglie)di risulta in una risorsa utile;
  3. Teleriscaldamento per 78 utenze eliminando le singole caldaie a gasolio meno efficienti e più inquinanti;
  4. Centralizzazione dell'impianto che consente un maggiore controllo, ottimizzazione , risparmio energetico e riduzione dei fumi;
  5. Azzeramento dei consumi di gasolio.

Ci sono modi migliori per sfruttare gli scarti agricoli e del legname: compostaggio produzione di gas, produzione di truciolati e altri. Ciononostante l'impianto di Pruno è una buona soluzione perché riduce l'inquinamento e sostituisce un combustibile fossile con uno rinnovabile.

Antonio Vanni
Resp. ambiente e territorio Prov. Lucca