martedì 27 settembre 2011

Provincia di Lucca: perché bisogna chiudere gli inceneritori .


La Provincia di Lucca è determinata alla chiusura definitiva degli inceneritori di Falascaia in Versilia e di Belvedere in Garfagnana.

In un incontro con il presidente della Provincia di Lucca Stefano Baccelli il 7 luglio 2011, presenti tutti i partiti della coalizione che lo hanno appoggiato (PD Partito democratico,FDS Federazione della sinistra, SEL Sinistra Ecologia Libertà, IDV Italia dei Valori) e presente l'assessore all'Ambiente Maura Cavallaro, abbiamo avuto la conferma che la Provincia, in linea con il programma di coalizione, persegue con determinazione la chiusura definitiva dei due inceneritori di Falascaia a Pietrasanta e Belvedere a Castelnuovo Garfagnana.

L'inceneritore di Falascaia è stato chiuso dalla magistratura per inquinamento , quello di Belvedere è chiuso per adeguamenti funzionali al piano industriale - I Gestori hanno una trattativa aperta con la Provincia, in particolare si sta trattando con il gestore Veolia per la riconversione dei siti di Falascaia e Pioppogatto per inserirli nella filiera virtuosa nell'ottica del recupero dei materiali e della diminuzione dei quantitativi di indifferenziata secondo il piano di Enzo Favoino.

Il piano in sintesi prevede:

  1. L'ottimizzazione dei sistemi di RD e delle pratiche di riduzione del Rifiuto Urbano;
  2. La dismissione dell'inceneritore di Falascaia;
  3. La valorizzazione e riconversione funzionale dell'impianto di Pioppogatto (ora utilizzato in prevalenza per il CDR che alimentava l'inceneritore oltre che per il compostaggio)con il ricorso integrale a sistemi di pretrattamento a freddo TMB integrati da processi di recupero dei materiali.

Su nostra proposta si è convenuto inoltre di fare un programma di incontri periodici con i partiti della coalizione per seguire passo dopo passo la chiusura degli inceneritori, la loro conversione ed il Piano Interprovinciale dei rifiuti nella sua stesura definitiva, al fine di evitare fraintendimenti sulle cose da fare e sui tempi della loro attuazione. Nella previsione del piano poi, la nostra Provincia è in linea con le direttive europee che prevedono al 2012 il raggiungimento della RD al 65%, prevedendo per chi non la raggiunge una ecotassa da gravare sulle tasche dei cittadini.

E importante dunque il traino che Noi possiamo esercitare anche nei confronti delle altre provincie (Pisa Massa e Livorno)componenti dell'Ato Costa le quali prevedono (ad oggi) una RD al 65% al 2020 invece che al 2012 .Nel prosieguo della nostra azione verso i rifiuti zero E' importante inoltre e direi fondamentale, che il recupero dei materiali della raccolta differenziata (carta, plastica, vetro, metalli, legno, tessuti,) venga sostenuto con atti che obbligano ad utilizzare prodotti con materiali di recupero negli appalti delle pubbliche amministrazioni al fine di creare una linea virtuosa di convenienza economica. Va tenuto comunque sempre presente per il raggiungimento del nostro obiettivo, una costante attenzione alla riduzione dei materiali da imballaggio e dei contenitori di bevande ed alimenti, responsabilizzando le ditte in questo senso.Naturalmente la Provincia non si può sostituire ai Comuni che devono applicare una RD spinta con la raccolta porta a porta, metodo, in grado di far raggiungere questo obiettivo in tempi brevi perseguendo nel contempo la riduzione dei rifiuti, ma può organizzare,autorizzare e predisporre le strutture sul territorio perché questo percorso raggiunga l'obiettivo finale dei rifiuti zero al 2020.

Questo percorso è fattibile ed avviene in una condizione particolare ed irripetibile per le nostre zone, per gli eventi che sono accaduti in particolare in questo ultimo anno con la chiusura degli inceneritori. La ricaduta benefica sul nostro territorio è un valore aggiunto che potrà far soltanto bene alla nostra economia, oltre che alla salute dei cittadini che qui vivono e lavorano.
Antonio Vanni
Responsabile Ambiente e Territorio Idv Lucca

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